Eliminare l’ansia da perfezionismo

La mia ansia da perfezionismo si è palesata proprio ieri. Stamattina, riflettendo sulla giornata appena passata, dove ho dovuto affrontare un impegno importante, il mio critico interiore ha fatto capolino. La sensazione spiacevole era quella di non essere stata all’altezza delle mie aspettative.

Capita anche a te di sentirti inadeguato, di pensare di non aver detto la cosa giusta o di aver sbagliato tutto?

Spesso nei miei incontri di Mindfulness, parlo di come la pratica mi abbia aiutato a gestire la mia ansia da perfezionismo, che mi ha impedito per anni di esprimere me stessa al meglio. Nel condividere questa mia esperienza noto spesso come le persone si riconoscono in quello che dico. So da tempo che non sono sola in questa esperienza, ma per anni mi sono rimproverata aspramente quando facevo errori.

Avevo quello che chiamavo “Comitato di scoraggiamento interiore” che per non farmi sbagliare mi demoliva tutte le iniziative. Ho scoperto che la tendenza al perfezionismo è uno dei tratti della personalità più accentuate nelle persone che soffrono di dolore cronico.

Ma cos’è il perfezionismo?

Il perfezionismo è la tendenza esagerata o pretesa infondata di raggiungere una perfezione ideale in ogni lavoro o attività a cui ci si applichi. Le implicazioni di questo tratto della personalità sono complesse perchè questo desiderio può sembrare a tutti gli effetti un aspetto che ci aiuta a motivarci per raggiungere i nostri obiettivi. Presenta però  un aspetto pericoloso per la nostra autostima,  la tendenza cioè ad una eccessiva autocritica.

La perfezione non esiste, l’universo e noi con lui siamo in continua evoluzione e cambiamento. Qualunque essere umano può essere perfettamente imperfetto.

L’idea di fare qualcosa sempre meglio non significa che un giorno la si porti a termine in maniera perfetta. Dentro ognuno di noi esiste però la volontà di migliorare sempre.

Come gestire l’ansia da perfezionismo?

Prima di iniziare il mio percorso di Mindfulness, la mia ansia da perfezionismo, faceva in modo che tutte le mie energie fossero focalizzate solo sul prevenire eventuali errori.

Ho imparato che gli antidoti migliori al perfezionismo sono la connessione con gli altri, la gentilezza amorevole e la compassione per noi stessi.

Come ci sono riuscita?

Aumentando la mia consapevolezza.

Conoscere la ragione della mia ansia da perfezionismo è stato di vitale importanza. In questo mi è stato di aiuto capire come funziona il critico interiore e quale è il suo scopo

Usando la compassione e la gentilezza amorevole verso me stessa per iniziare ad apprezzarmi  come sono

Scegliendo di non lasciarmi coinvolgere con i pensieri negativi, usare le tecniche di Mindfulness per stare di più nelle sensazioni corporeee e meno nella mente.

Praticando il sentirmi vulnerabile, all’inizio con situazioni più facili, in modo da prendere coraggio per affrontare quelle più impegnative.

È un impegno che dura tutta la vita e come ogni pratica di crescita personale necessita di continuità, pazienza e motivazione.

Credo che sarò sempre un po’ perfezionista, mi appassiono sempre a cose nuove e continuo a migliorare me stessa.  Con la consapevolezza però, sono riuscita a gestire anche i momenti negativi e a sperimentare pace e tranquillità interiore.

Cito Sir Laurence Olivier:

“Lottare per la perfezione è il più grande freno che esista… È la tua scusa personale per non fare nulla. Invece, lotta per l’eccellenza, facendo del tuo meglio”.

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