Mindfulness…accettarsi per cambiare

Spesso negli incontri dei corsi di Mindfulness che tengo, trovo difficile da spiegare il concetto di accettarsi come fase necessaria per produrre qualsiasi cambiamento.

E’ un concetto nuovo per la mentalità occidentale, poichè siamo abituati a lottare per cambiare le cose e così, spesso, si paragona  l’accettazione all’arrendersi in modo passivo.

La definizione sul dizionario del verbo arrendersi è:

Cessar di opporre resistenza, di contrastare; quindi cedere, accondiscendere, non ostinarsi in qualcosa che potrebbe risultare deleterio.

L’ultima frase è particolarmente indicativa e mi fa riflettere  sulla lotta interiore, che avviene dentro di me ogni qualvolta sento la mia vocina interiore che mi dice.

  • “Dovresti essere migliore”
  • “Fare le cose diversamente”
  • “Hai sbagliato tutto”.

Una sensazione di fatica mi assale tutte le volte che sento il bisogno di controllare quello che mi succede. Tutte le volte che sento il desiderio di essere approvata,  di essere importante o di sentirmi dire che sono brava.

Il mio percorso di Mindfulness mi ha insegnato ad essere consapevole di queste mie necessità, che non portano alla felicità ma creano soltanto pensieri di rabbia e preoccupazione.

Durante la giornata questa lotta interiore non si manifesta solo in scoppi di ira o in atteggiamenti depressivi, ma in piccoli fatti  che accadono.

Come la voglia di procrastinare o il senso di frustrazione davanti al traffico che non si muove. La reazione di fronte all’addetto del negozio che continua a parlare con la persona davanti a me. La pagina di internet che fa fatica ad aprirsi.

È possibile cercare di praticare l’arrendersi in queste circostanze futili e anzi, proprio partendo da queste possiamo aiutare la nostra mente ad essere meno reattiva.

Per prima cosa riconoscendo che le situazioni e le persone perfette non esistono. In tutte le situazioni di vita anche le più favorevoli ci saranno sempre cose che ci potranno dare fastidio.

Smettere di resistere le emozioni difficili ed accettare che ci saranno in ogni caso, sia che ci piacciano o no. Possiamo cercare di notare l’inizio dell’emozione negativa e dell’avversione che proviamo verso la situazione e arrenderci con gentilezza a quello che stiamo provando.

Il mio consiglio è come sempre di iniziare dalle cose piccole e dalle situazioni meno impegnative, ad esempio alla cassa del supermercato, in coda alla posta o nel traffico. Possiamo notare la sensazione di fastidio, di impazienza che sorge e semplicemente fare un paio di respiri profondi e stare nel momento presente. Se invece scegliamo di confrontarci con una situazione più impegnativa possiamo, oltre a respirare consapevolmente, mettere una mano sul petto e sentire il calore della gentilezza che passa attraverso la nostra mano ed arriva al cuore.

Leggi  l’articolo e guarda il video, ” il secondo passo è accettare”

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