Accogliere i pensieri con comprensione

Un pensiero è innocuo finché non ci crediamo. Non sono i nostri pensieri, ma l’attaccamento ad essi che causa sofferenza. Attaccarsi a un pensiero significa credere che sia vero, senza indagarlo. Una credenza è un pensiero al quale siamo attaccati, spesso da anni.

Molti pensano di essere quello che i pensieri dicono loro che sono. Puoi svegliarti al mattino e dirti: “Penso che oggi non penserò”? Troppo tardi, stai già pensando! I pensieri semplicemente appaiono. Vengono dal nulla e ritornano al nulla, come nuvole che attraversano il cielo vuoto.

Vengono per passare, non per restare. Non fanno male, finché non ci attacchiamo ad essi come se fossero veri.

Se un concetto doloroso viene accolto con comprensione, la prossima volta che si presenterà avrà un impatto minore.

Volere che la realtà sia diversa da quella che è, è come pretendere d’insegnare ad un gatto ad abbaiare. Puoi provare quanto vuoi, ma alla fine il gatto ti guarderà e dirà: “Miao”. Volere che la realtà sia diversa da come è, è irrealizzabile.

Eppure, se ci fai attenzione, ti accorgerai che decine di volte al giorno pensi pensieri come “La gente dovrebbe essere più gentile”. “I bambini dovrebbero comportarsi bene”. “Mio marito (mia moglie) dovrebbe essere d’accordo con me”. “Dovrei essere più magra (o più carina, o avere più successo”). Questi pensieri sono tutti modi per volere che la realtà sia diversa da come è. Se pensi che sia deprimente, hai ragione. Tutto lo stress che proviamo deriva dal contrastare ciò che è.

All’inizio sembra di poter perdere potere se smettiamo di opporci alla realtà. Abbiamo paura che se la accettiamo completamente diventiamo passivi, perdiamo addirittura la volontà di fare.

In genere pensiamo che ciò che è successo non sarebbe dovuto accadere, la verità è che doveva accadere perché è accaduto, e niente al mondo può cambiarlo. Ciò non significa condonarlo o approvarlo. Significa soltanto riuscire a vedere le cose senza resistenza e senza la confusione della lotta interiore.

Nessuno vuole che i figli si ammalino, nessuno vuole avere un incidente d’auto; ma se accade, a cosa serve opporsi mentalmente? Sappiamo che è inutile, eppure lo facciamo, perché non sappiamo come smettere.

Contrastare la realtà, però fa male. Possiamo scoprire che la realtà è buona così com’è perché, se la contrastiamo, proviamo tensione e frustrazione. Non ci sentiamo naturali o in equilibrio. Quando smettiamo di opporci alla realtà, l’azione diventa semplice, fluida, dolce e priva di paura.

4 Comments

  • roberto 4 Dicembre 2016 08:12

    Ma se la realtà non la si contrastasse (perché in fin dei conti magari il potere di contrastarla non c’è neanche) e ci si trovasse in una posizione di forte insoddisfazione (che so impotenza sessuale e cose del genere) con la meditazione questi problemi come si dovrebbero risolvere? (il gatto che non vuole abbaiare magari è un corpo che non funziona o non fa certe cose in modo adeguato producendo poi effetti relazionali nefasti ed indesiderabili).
    Sinceramente non capisco che significa quel che sostenete e per la verità crea ancora più conflitto per me. Non solo non mi piace qualcosa, poi devo pure arrivare a dirmi che mi piace… Secondo voi con questo giochetto tutto si risolve?
    A lasciare le cose così come stanno e come mi passano per la testa questo si ottiene, la realtà così come la conosco non mi piace e non mi piace vivere in questo mondo qua, non li contrasto mica nulla, non riesco proprio a contrastare quel che non mi sta bene, ma in fin dei conti già sto osservando le cose interne così come sono e sto osservando il fatto che non mi piace la mia vita… Ma come se ne esce? Che è fatto così il mondo, ne sono in parte consapevole, che non mi piace così com’è ne sono consapevole, ma non vedo in che modo possa risolvere le cose, voi dite che non c’è niente da risolvere, eh ma allora a me cosa me ne frega di meditare, se non c’è niente da risolvere si lascia davvero tutto così com’è e non solo quello che avete in mente voi, perché poi qualcosa in fin dei conti la volete cambiare comunque ma non coincide con quel che vorrei cambiare io. Che vi devo dire, provate a mangiare gli escrementi, assaporateli, e conoscete il loro sapore per bene, può essere che poi vi inizieranno a piacere come il cioccolato, gli escrementi io li lascio a voi, se per voi è lo stesso lasciate a me il cioccolato. Conoscere meglio il sapore sgradevole di qualcosa renderà questo sapore gradevole? Ma poi è questo quello che si desidera davvero?
    Spero che questo commento non verrà cancellato come al solito. Fare delle domande critiche dà sempre fastidio a tutti, si dice e afferma di voler conoscere però alla fine non si ha alcuna intenzione di conoscere davvero alcunché, perché la verità risulta disturbante e non passa affatto come i pensieri (se la terra è sferica resta tale anche se quel che ci passa per la testa è che non esiste nulla) anche per chi pratica la meditazione. Mettere in dubbio il fatto che questa pratica possa risolvere certi malanni penso che può risultare disturbante. E’ una credenza in fin dei conti anche questa, perché si fa tanto affidamento su questa cosa visto che si suppone che a ogni pensiero non bisogna dare alcun peso? Si sia davvero coerenti con questa impostazione che dovrebbe alla fine negare se stessa e produrre un sistema praticamente incoerente in cui si afferma tutto e il contrario di tutto.

    • Chiara Tedeschi 4 Dicembre 2016 13:10

      buongiorno Roberto grazie del commento, con accogliere i pensieri significa che se abbiamo un pensiero un’emozione che proviene da una parte di noi cercare di mandarlo via fa si che si ripresenti, a volte sotto forma di dolore o disturbo fisico, possiamo anche ignorarlo ma usiamo tamta energia per farlo, con il mio percorso ho imparato un po’ di più come funziona la mente ed ho capito che i pensieri le emozioni le sensazioni arrivano e non sono sotto il nostro controllo, l’unica cosa che posso fare è accettare che ci siano e le assicuro che personalmente mi sento molto più libera da quando so che posso accogliere le emozioni negative, mi fanno meno paura e sono molto più felice. Le assicuro che non mi disturba affatto ricevere delle critiche, sono stata scettica per molto tempo anch’io, ma la Mindfulness mi ha affascinato perchè ci sono rilevanze anche scientifiche che provano la sua efficacia. Un caro saluto

      • silvia tartaglino 15 Marzo 2022 08:50

        si ma nella pratica come si fa ad accoglierli? e’ difficile da mettere in pratica perche’ accoglierli non riesco a capire come si fa

        • Chiara Tedeschi 16 Marzo 2022 08:34

          Buongiorno Silvia, grazie per il suo commento. Accogliere i pensieri è parte integrante della pratica di Mindfulness, perchè quando ci alleniamo alla consapevolezza, capiamo che non possiamo smettere di pensare. Piuttosto, la nostra intenzione è di coltivare una relazione saggia con i pensieri. Questo diventa particolarmente importante quando abbiamo a che fare con pensieri e convinzioni negative o minacciose. C’è un detto: “I pensieri fanno un buon servitore, ma un povero padrone”. Le convinzioni che attraversano la nostra mente su noi stessi e gli altri sono spesso storie dolorosamente limitanti.
          Senza consapevolezza, possiamo finire per vedere le nostre vite attraverso una serie di credenze e storie che, per anni, ci impediscono di essere fiduciosi, creano conflitti o distanza dagli altri, ci tengono intrappolati nei dubbi su noi stessi o nei sentimenti di fallimento. Le mando il link al mio podcast dove può trovare una pratica che può aiutarla a sviluppare una relazione più saggia con i pensieri. Mi faccia sapere se la mia risposta le è di aiuto.
          https://www.spreaker.com/user/14430998/40-relazionarci-saggiamente-con-i-pensie

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