Aggiungi magia alla vita. Coltiva la gentilezza

Alcuni giorni fa, al supermercato per le spese natalizie, ho chiesto un’informazione alla commessa che si aggirava tra gli scaffali, c’era moltissima gente e lei probabilmente era stanca. Ha lasciato però il suo carrello pieno e mi ha accompagnato nella corsia giusta e mi anche raccomandato di prendere i contenitori posizionati dietro, se per caso non avessi usato subito il prodotto.

Non è il supermercato in cui faccio la spesa abitualmente, non mi conosceva e probabilmente non ci rivedremo più e il suo lavoro era solo quello di rifornire gli scaffali. Ha preso del tempo per accompagnarmi e consigliarmi. Ci siamo augurate Buon Natale a vicenda.

Mentre scrivo, riporto alla mente l’episodio e mi viene da sorridere, quel piccolo atto di gentilezza mi riscalda ancora il cuore dopo una settimana.

Tutte le volte che riconosciamo le intenzioni positive negli altri ci sentiamo al sicuro, protetti e più felici. Quando gli altri capiscono di essere stati d’aiuto si sentono visti, apprezzati e sono più propensi a trattarci bene.

Può essere difficile notare la gentilezza negli altri. Siamo spesso indaffarati distratti o stressati. Il nostro cervello è programmato per essere sempre all’erta e per individuare eventuali pericoli. Tendiamo a dare per scontate le esperienze positive mentre quelle negative hanno un maggiore impatto sulla nostra memoria.

Se ci fermiamo un attimo a riflettere, è evidente che la nostra sopravvivenza, è dipesa non solo dalla protezione dai pericoli, ma soprattutto dagli atti di gentilezza di altre persone. Fin dal momento della nascita dipendiamo dalla cura e dalla gentilezza dei nostri genitori; più tardi nella vita, quando dobbiamo affrontare le sofferenze ed i disagi della vecchiaia, dipendiamo di nuovo dalla gentilezza degli altri. Se al principio ed alla fine della nostra vita dipendiamo dalla gentilezza degli altri, perché non agire con gentilezza nella parte intermedia della nostra esistenza?

Ma come farlo?

Notare le cose positive deve essere un atto volontario, come cambiare gli occhiali. Possiamo imporci di notare per una giornata tutte le cose positive che vediamo. Solo così siamo sicuri di trovarle intorno a noi. Credo che ci sia del buono in ognuno di noi, anche se a volte giace molto in profondità.

Prendiamoci un momento per riconoscere gli atti di gentilezza che facciamo o riceviamo in una giornata. Non devono essere necessariamente atti sensazionali di gentilezza, bastano piccoli gesti quotidiani. Lasciamo che questo diventi un’abitudine

Cerchiamo di vedere le buone intenzioni anche nelle persone che non conosciamo, mentre camminiamo per strada o in posti pubblici. Se ci sforziamo possiamo realmente vedere persone che si scambiano cortesie, si impegnano a fare un buon lavoro, sono gentili. Personalmente, fare questa pratica mi rende felice, mi trasmette la sensazione di avere davvero qualcosa di buono in comune con tutti,

Possiamo provare a farlo anche con le persone difficili. Non dobbiamo necessariamente condonare il loro comportamento, ma semplicemente notare qualcosa di positivo in loro. Vedere del positivo in mezzo alle cose negative ci aiuta ad essere meno influenzati dal comportamento delle altre persone, e a lungo andare gli altri possono percepire la nostra apertura e cambiare a loro volta.

C’è un seme di gentilezza in ognuno di noi, riconoscere le buone intenzioni ci aiuta a coltivarlo, affinchè diventi una pianta alta con le radici robuste.

Il Dalai Lama ha detto:

“La mia religione è molto semplice. La mia religione è la gentilezza.Ogni giorno, quando ti svegli pensa: oggi sono fortunato perché mi sono svegliato, sono vivo, ho una preziosa vita umana e non la sprecherò. Userò tutte le mie energie per migliorarmi, per aprire il mio cuore agli altri, avrò per gli altri parole gentili e non pensieri cattivi e non mi arrabbierò, ma cercherò di far più bene che posso”

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