Tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio. In quello spazio c’è tutto il nostro potere di scegliere come rispondere. Nella nostra risposta c’è la nostra crescita e la nostra libertà.
Victor Frankl
Con la Mindfulness impariamo proprio ad osservare il piccolo intervallo tra un pensiero ed un altro e in quello spazio, con la consapevolezza possiamo scegliere se seguire il pensiero o tornare al respiro.
Ma non è solo una pratica fine a se stessa, lo scopo ultimo è quello di creare uno spazio tra un evento e la nostra risposta. Oppure lo spazio tra noi e l’altra persona e l’abilità di scegliere cosa fare in quello spazio.
Quante volte sentiamo persone dire: “è più forte di me”oppure “non potevo fare diversamente”.
La verità è, che siamo liberi di scegliere le nostre azioni e siamo altrettanto liberi di scegliere le nostre reazioni
Una delle lezioni più importanti della mia vita è stata il riconoscere che le persone possono farci provare qualsiasi emozione solo se glielo permettiamo.
Di conseguenza in ogni circostanza siamo liberi di scegliere risposte diverse, se però ne siamo consapevoli.
Nessuno può farci veramente arrabbiare: scegliamo di arrabbiarci. Nessuno ci può rendere depressi o scoraggiarci: sono nostre le scelte. Le altre persone non possono costringerci ad odiare: l’odio è una scelta. Nessuno può farci provare gelosia: è nostra la scelta di essere possessivi o di paragonarci agli altri.
La consapevolezza è la chiave vera e richiede costanza ed allenamento. Iniziando dalle cose piccole di tutti i giorni che ci possono però, far perdere la pazienza e rovinare la giornata. Se qualcuno ci taglia la strada, per esempio, non è necessario che il pensiero del torto subito, assorba ore e ore del nostro tempo.
Tutte le volte che creiamo uno spazio tra l’evento ed il modo in cui rispondiamo, diamo a noi stessi un potere enorme. Non parlo di potere sulle altre persone, ma quello di non permettere alla nostra reattività di decidere il corso della giornata.
Non abbiamo bisogno di portare la rabbia con noi per tutta la giornata, magari non abbiamo neanche bisogno di arrabbiarci.
Possiamo creare questo spazio anche nelle reazioni famigliari, magari decidendo di non inquinare il rapporto con scatti di rabbia o frustrazione.
Solo la consapevolezza però, ci aiuta a fare scelte diverse.
La reattività viene dal nostro passato. Qualcosa dentro di noi viene attivato, qualcosa di vecchio, magari un episodio doloroso non elaborato e reagiamo come se venissimo attaccati di nuovo. Probabilmente qualcosa nell’evento che stiamo vivendo ci ricorda il vecchio episodio. Riportiamo il passato nel momento presente senza esserne consapevoli.
Siamo veramente arrabbiati con la persone che ci ha tagliato la strada o questa esperienza ci ricorda la volta in cui ci siamo sentiti ignorati, non ascoltati, non rispettati? È davvero l’altro autista che ci ha fatto sentire in questo modo o qualcuno che appartiene al passato?
Quando ci sediamo per la pratica di mindfulness, qualcosa di meraviglioso accade. Si realizza la straordinaria opportunità di conoscerci in profondità. Le emozioni sorgono e noi abbiamo la possibilità di osservarle. Le vediamo sorgere e senza giudicare le vediamo svanire. Nessuna emozione dura per sempre e le emozioni non sono la realtà.
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