Fare amicizia con le emozioni

Fare amicizia con le emozioni significa iniziare ad esserne consapevoli. È qualcosa di veramente importante direi fondamentale perché questo processo ci aiuta a comprendere meglio noi stessi. Ci consente di identificare e comprendere i nostri stati d’animo, i nostri bisogni e le nostre reazioni emotive. Ci aiuta a gestire meglio lo stress, a migliorare le relazioni interpersonali comunicando in modo più efficace e ci aiuta anche a prendere decisioni più consapevoli, più ponderate, basate sulle nostre vere esigenze e valori.

Quando siamo consapevoli delle nostre emozioni, siamo in grado di comunicare in modo più chiaro e rispettoso nei confronti delle altre persone. Essere consapevoli delle nostre emozioni ci rende più attenti e presenti durante le conversazioni con gli altri . Questo ci permette di ascoltare non solo le parole, ma anche le sfumature emotive e non verbali dei messaggi che riceviamo. Inoltre, quando siamo consapevoli delle nostre emozioni, siamo meno inclini a reagire impulsivamente o a giudicare, il che ci rende più disponibili ad ascoltare veramente e a comprendere il punto di vista degli altri.

Tutto ciò favorisce la comprensione reciproca, la capacità di ascolto e la gestione dei conflitti. Inoltre, essere consapevoli delle emozioni degli altri ci consente di mostrare empatia e solidarietà, rafforzando così i legami nelle relazioni personali e professionali.

Come possiamo fare amicizia con le emozioni?

Il corpo è la sede delle emozioni, quindi quale posto migliore per iniziare ad esserne consapevoli. Tutti sappiamo che quando siamo imbarazzati diventiamo rossi oppure l’ansia ci fa battere il cuore o ancora il pensiero di doverci esprimere in pubblico azzera la salivazione e ci fa sudare le mani.

Con l’aiuto della consapevolezza possiamo iniziare a notare nel corpo le sensazioni sia di rilassamento che di disagio. E, insieme a queste sensazioni corporee, noi notiamo l’intera gamma di emozioni: dolore, rabbia, amore, paura.

Le emozioni che proviamo regolarmente, siano esse depressione o fiducia, ansia o gioia, determinano direttamente il modo in cui rispondiamo nella vita.

Se iniziamo un nuovo importante progetto e siamo ottimisti e fiduciosi, quel progetto prenderà sicuramente una direzione. Se invece siamo pieni di dubbi su noi stessi o ci sentiamo tristi anche le attività lavorative relativamente semplici possono sembrare opprimenti e gravose.

Le nostre emozioni più forti e abituali a volte sono completamente inconsce. Senza consapevolezza, questi stati emotivi possono sopraffare  le nostre facoltà e gestire le nostre vite.

Un giudice della Corte Suprema Americana ha ammesso che: “il 90% delle decisioni vengono prese in base alle emozioni, il 10% è il ragionamento su cui ci basiamo per giustificarle”.

La consapevolezza però, cambia radicalmente e chiarisce la nostra relazione con le nostre emozioni. La ricerca ha dimostrato che l’allenamento alla consapevolezza aumenta la possibilità di essere equilibrati, più resilienti e migliora la percezione di ciò che sta accadendo, anche nel mezzo di forti emozioni come la paura o la vergogna.

Di conseguenza abbiamo una capacità maggiore di tollerare lo stress piuttosto che reagire ad esso. Questo ci permette di riconoscere cosa sta succedendo dentro di noi e scegliere una risposta saggia.

Quindi, sia che siamo un manager alle prese con l’ansia di prestazione o un genitore che si sente frustrato dai capricci del bambino, la consapevolezza delle emozioni può aiutarci a creare un ambiente interiore più equilibrato e una presenza più compassionevole.

Durante la giornata, possiamo esercitarci a sintonizzarci con ciò che succede facendo una breve pausa quando ci sentiamo troppo reattivi. Magari in una riunione se qualcuno non è d’accordo con noi o quando riceviamo feedback negativi da un collega o notizie sgradevoli.

In questi momenti, ci possiamo chiedere: “Cosa sta succedendo dentro di me in proprio ora?” Fare una veloce indagine e controllare dove percepiamo le emozioni nel corpo, soprattutto nelle aree del corpo più sensibili: gola, stomaco petto o nella nella pancia…

Poi, possiamo continuare chiedendoci: “Posso stare con questo, posso lasciare che sia così?” E vedere se possiamo continuare a respirare con qualunque cosa stia succedendo. Spesso questa semplice pratica ci aiuta a riprendete la nostra attività con maggiore chiarezza ed equilibrio.

Se vuoi approfondire puoi ascoltare la mia pratica “Mindfulness delle emozioni” sul mio podcast Mindfulness in pillole.

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