Nei precedenti articoli ho condiviso con te due strategie che mi hanno aiutato a diminuire l’impatto del mio critico interiore. La prima è stata quella di essere consapevoli della sua presenza, la seconda di accettarlo ed imparare a trattarci con gentilezza.
Abbiamo anche compreso che il critico interiore tende sempre a esagerare i nostri difetti, le imperfezioni o le mancanze. Non conosce e non ha alcun interesse nel perdono e nella gentilezza amorevole, che sono essenziali per la nostra crescita.
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“Il critico interiore – Il Terzo Passo è Perdonare”
L’alleato principale del critico interiore è il perfezionismo; il critico interiore ci vuole perfetti, perché solo così possiamo essere accettati e non sottoposti a critiche o a giudizi negativi. Il nostro critico non accetta la possibilità che l’essere umano non sia perfetto e che nella vita succeda a tutti di sbagliare una volta o l’altra.
Nel terzo passo quindi impariamo che, commettere errori è una parte fondamentale nel processo di apprendimento emotivo. Non esistono persone che non fanno sbagli, basterebbe essere consapevoli che questa è una condizione comune, per sentirci meno soli, meno vulnerabili, meno sbagliati.
Quindi impariamo a perdonarci, perché solo così possiamo correggere i nostri errori. Possiamo cambiare atteggiamenti poco costruttivi, imparare e dare un senso anche agli eventi negativi che sono scaturiti dai nostri sbagli ed andare avanti!
Ci è stato insegnato che ogni male ha un colpevole. Quindi spesso attribuiamo a noi stessi la colpa dei fallimenti della nostra vita o di ciò che non va per il verso giusto.
Il senso di colpa è un fardello inutile.
A che cosa serve continuare a tormentarci per qualcosa che non può essere cambiato? Cerchiamo di capire che nel momento in cui abbiamo commesso quell’errore, non eravamo veramente in grado di agire diversamente. Non è una giustificazione, perché è necessario prenderci sempre la responsabilità dei nostri errori e delle loro conseguenze, pentirci del male che abbiamo potuto causare ed impegnarci a rimediare agli errori che possono essere riparati.
Il fatto di continuare ad accusarci ci rende aridi, rancorosi, e non ci permette di liberarci dal meccanismo della colpa e soprattutto di trovare un senso anche alle esperienze negative.
Nella mia vita ho commesso un paio di errori abbastanza gravi o quantomeno mi sono sembrati tali per gli strascichi emotivi ed anche finanziari che hanno comportato. Con l’aiuto del mio percorso ho capito che proprio quegli sbagli mi hanno reso la persona che sono adesso. Hanno rinforzato la pazienza, la tolleranza e mi hanno dato la possibilità di conoscermi meglio. Quando ho imparato a dare un senso a quello che un tempo consideravo soltanto un’esperienza negativa, la mia vita è molto migliorata.
E allora facciamoci un regalo, concediamoci la pace, perdoniamoci.
Magari per non aver studiato, per aver vissuto una relazione abusiva, per essere diversi da come vorremmo. Per non aver agito al momento giusto, per aver ferito. Ma concediamoci la pace con l’aiuto del perdono.
In conclusione, possiamo avere un critico interiore che tende a buttarci giù, ma non dobbiamo esserne vittime. È successo a me e a molte persone, ma con questi accorgimenti, riconoscerlo, accettarlo, perdonarci ed imparare a trattarci in modo compassionevole, siamo nella posizione ideale per neutralizzare il critico interiore. In questo modo l’autostima aumenta e possiamo vivere la vita che ci meritiamo.