Stai per perdere la pazienza? Pratica un “Metamomento”

Sappiamo bene che tutti i nostri tentativi di avere reazioni calme e ponderate, possono in realtà funzionare solo quando, ci sentiamo in controllo delle nostre emozioni. Se siamo pieni di risentimento oppure delusi nelle aspettative, non riusciamo a vedere la situazione in modo chiaro. Per questo occorre far scendere la temperatura emotiva, fermare la reazione reattiva e creare uno spazio  che ci consenta di far prevalere la parte razionale. Può essere anche solo prenderci un bel respiro, uscire per una passeggiata oppure come faccio io quando sta per nascere un confronto con mia figlia, cambiare stanza ed aspettare di essere più tranquilla per esporre le mie ragioni.

Marc Brackett Ph.D della Yale University, autore del medodo RULER per promuovere benessere e apprendimento a scuola, ha sviluppato la pratica del “Metamomento”.

In parole povere, consiste nel prenderci una pausa, mettere il piede sul freno e prolungare lo spazio tra l’azione e la reazione

Le espressioni di rabbia sono il più delle volte utili a liberarci dall’ansia e procurano gratificazioni immediate. Ma allo stesso tempo possono compromettere pesantemente le relazioni ed impedirci di raggiungere i nostri obiettivi.

Praticare il Metamomento significa dirci: “Ho bisogno di prendermi una pausa, in modo da non dare in escandescenze o reagire in modi di cui mi potrei pentire”. Potremmo aver bisogno di contare fino a 3 o fino a 10, dipende dalla severità delle emozioni coinvolte. Le emozioni hanno una vita breve, fare una pausa ci impedisce di prendere una decisione permanente basata su un’emozione temporanea.

Quando ci fermiamo e prendiamo un bel respiro, attiviamo il sistema parasimpatico, riducendo così il rilascio di cortisolo, che è l’ormone dello stress. Le tensioni nel corpo, diminuiscono in modo naturale, disattivando così anche la temperatura emotiva.

Secondo il dottor Brackett la pratica del Metamomento richiede 6 passaggi

1. Riconoscere ed identificare le situazioni che ci portano a reagire.

2. Riconoscere le sensazioni corporee ed i pensieri associati all’emozione. Dove nel corpo sentiamo l’attivazione? Che tipo di pensieri vengono stimolati da questa emozione? Cosa pensiamo di noi o dell’altra persona?

3. Prendere una pausa. Respiriamo, decidiamo di non reagire, creiamo uno spazio,

4. Vedere la nostra parte migliore. Pensiamo a qualità o ad immagini che ci aiutino a portare alla mente l’immagine della parte migliore di noi. In quanto insegnante di Mindfulness, quando mi capita di essere sul punto di perdere la pazienza, penso sempre: “Ma cosa direbbero i miei studenti se mi vedessero dare in escandescenze?”. Questo basta a calmarmi quasi immediatamente. L’attivazione dell’immagine della nostra parte migliore ci aiuta a rispondere in modo più saggio.

5. Regolare le emozioni e creare nuove strategie di comportamento. Ad esempio, invece di usare un dialogo interiore negativo, cercare un’alternativa positiva. Nel mio caso è stato utile nelle situazioni di conflitto, smettere di usare avverbi come: “mai o sempre”. Invece di dare la colpa ad una persona sola, possiamo vedere tutti gli aspetti della questione. Invece di urlare e butttare all’aria le cose possiamo mettere in atto il “problem solving”. Nel complesso scegliere sempre l’alternativa che fa risaltare la nostra parte migliore.

6. Creare relazioni positive e di successo.

Sebbene sia importante imparare a riconoscere e gestire le emozioni, lo è altrettanto imparare a chiedere scusa quando non ci riusciamo. Ma così come perdoniamo gli altri, possiamo perdonare anche noi stessi. Tenendo sempre in mente la nostra parte migliore possiamo impostare l’intenzione di riprovare in futuro. Ne vale sempre la pena…

Pratica un Metamomento per migliorare la salute, per prendere decisioni più sagge e sviluppare relazioni personali e professionali più positive.

Guarda i sei passaggi su: https://www.youtube.com/watch?v=RfX1NefGeRQ

Photo by Daniel Mingook Kim on Unsplash

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