Emozioni spiacevoli possono andare da una leggera ansia fino ad un vero e proprio senso di angoscia. Per limitare l’impatto delle emozioni spiacevoli, è necessario aver però ben presente, che ognuna di esse ha il suo significato. Ad esempio il dispiacere può aprirci il cuore e renderci più compassionevoli. La rabbia può renderci consapevoli dell’ingiustizia, la paura metterci in allerta per i pericoli e il senso di colpa può portarci a chiedere scusa o a fare diversamente la prossima volta.
Non abbiamo certamente bisogno di cercare emozioni dolorose o spiacevoli, ce ne sono già abbastanza nel mondo.
La vita ci mette di fronte giornalmente a sfide di ogni tipo, ad situazioni spesso inevitabili o sulle quali non abbiamo nessun controllo.
Malattie, perdite, vecchiaia e morte sono eventi che accadono, ma la domanda è:
”Possiamo almeno eliminare i condizionamenti inconsci, i cosidetti “Bias” che portano ad amplificare la nostra sofferenza?”
Per fare un esempio di cosa siano i bias negativi, immaginiamo di camminare su una bellissima spiaggia e di incontrare un pericoloso serpente. La maggior parte delle persone ricorda con più facilità l’episodio del serpente, poiché le esperienze negative sono più incisive rispetto alle positive, sono quelle che ci ricordiamo di più perchè ci mettono in pericolo. Questo fenomeno è un esempio dei condizionamenti negativi.
Le neuroscienze ci hanno insegnato che per permettere l’evoluzione della specie, i nostri avi ci hanno passato il messaggio di stare attenti al pericolo. Questa tendenza inconscia però ai nostri giorni può produrre un sacco di danni.
Se il pericolo è reale è giusto che il nostro cervello si attivi e ci metta in condizione di evitarlo.
Ma quando il pericolo è solo immaginato e dura per lungo tempo, cosa succede al nostro corpo?
- Il sistema immunitario si indebolisce
- Ci sono disturbi a livello gastro intestinale
- Il sistema cardiocircolatorio è più vulnerabile
Lo stress indotto dal rimuginare sulle esperienze negative, inoltre:
- Ci rende più pessimisti, ansiosi e irritabili
- Riduce l’iniziativa e ci rende insicuri
Cosa fare dunque per limitare l’impatto delle emozioni spiacevoli?
Non serve a nulla prenderle alla leggera o ignorarle. La soluzione è di diventarne consapevoli per scegliere la reazione più adeguata.
L’idea è di smettere di essere in guerra con le emozioni spiacevoli. Accettare che ci siano è il primo passo in questa direzione. Poi è necessario imparare ad essere gentili con noi stessi e a sviluppare saggezza e realismo riguardo agli effetti deleteri delle emozioni dolorose.
Potremmo iniziare a comportarci come faremmo con un amico che sta sperimentando un momento di difficoltà. Prova proprio adessso mentre leggi. Come ci si sente a parlarci con un tono gentile?
Una volta che diventiamo consapevoli del nostro stato d’animo proviamo ad allargare la nostra consapevolezza. Come se avessimo un cucchiaino di sale e lo mettessimo in una tazzina, piuttosto che in un grosso secchio di acqua cristallina. Proviamo a chiederci: “Preferiamo bere l’acqua della tazzina o quella del secchio?” Così è per le emozioni, diverso è provarle con la mente ristretta e focalizzata solo sul problema, piuttosto che con una mente aperta consapevole di tutto il resto della nostra esperienza. La consapevolezza è come il cielo, dove le nuvole vanno e vengono.
Cerchiamo di notare sempre come gli eventi negativi tendono a sopraffare quelli positivi. La ricerca ha provato che le persone tendono a faticare di più per non perdere qualcosa piuttosto che per guadagnarlo. E tendiamo ad essere più condizionati da uno sbaglio che dalle molte cose che abbiamo fatto bene.
In questo contesto tenere un diario della gratitudine o delle cose che ci danno gioia, è molto utile. Ci aiuta a focalizzarci sulle cose positive.
Importante è inoltre esercitare la proattività, perchè come esseri umani siamo suscettibili a sviluppare un senso di immobilità e passività di fronte alle situazioni difficili. Focalizziamoci su quello che possiamo cambiare, magari anche solo variando la qualità dei pensieri.
Nelle relazioni possiamo diventare consapevoli del fatto che reagiamo più intensamente ad una esperienza negativa piuttosto che a 10 positive. Proviamo a cercare di notare prima i pregi che i difetti.
In conclusione cerchiamo tutte le volte che ci ricordiamo di notare la positività. Non vuol dire certo vivere nel mondo dei balocchi, ma essere consapevoli che i condizionamenti inconsci sono potenti e lavorano spesso a nostra insaputa. In questo modo almeno possiamo limitare l’impatto delle emozioni spiacevoli e bilanciare le reazioni.
“Support the type of thinking that leads you to feeling good, peaceful & happy.”
“Incoraggia il tipo di pensiero che ti porta a sentirti bene, in pace e felice”
― Allan Lokos
Photo by Guillaume Bolduc on Unsplash