Ma quanto pensi sia importante sentirci al sicuro nel mondo? La mia risposta, grazie al mio percorso di Mindfulness, nel corso degli anni è molto cambiata. Ho scoperto quanto la gentilezza amorevole e la compassione siano importanti per generare un senso di sicurezza e di umanità condivisa. Il mio senso di sicurezza e di connessione con gli altri in questi anni è diventato via via sempre più grande.
È stato chiesto una volta ad Einstein:
“Qual è la domanda più importante che una persona si possa chiedere?” Egli rispose: “È un posto amichevole l’Universo?”
Questa, è la prima e più importante domanda che tutti ci dovremmo porre, secondo Einstein.
Gli elementi comuni in tutto l’universo ossia carbonio, idrogeno, ossigeno sono anche gli elementi base del nostro corpo. Possiamo considerare le nostre mani, il nostro cervello, i nostri occhi come punto di osservazione dell’Universo e delle leggi che lo regolano. Quindi la stessa domanda posta in modo più specifico, diventa:
“Crediamo che ci sia una qualità intrinseca di benevolenza e connessione tra gli esseri umani, anche nel mezzo di episodi di violenza guerra ignoranza”. In altre parole, “Esiste una bontà di base nella vita di tutte le creature?”
Quindi visto che facciamo parte dell’universo, “C’è gentilezza amorevole, amore dentro di noi, dentro di me?”
La risposta a questa domanda va di pari passo con il senso di fiducia che sentiamo nei confronti della vita e degli altri. Se sentiamo che c’è amore alla base dei comportamenti delle persone e di noi stessi, ci fidiamo di noi ed estendiamo la fiducia agli altri.
Possiamo sempre ricordare di essere prudenti, perché episodi drammatici possono succedere e succedono tutti i giorni. Allo stesso modo però possiamo sentirci fiduciosi nei confronti della vita e degli altri .
Vuol dire riconoscere che fondamentalmente andiamo bene come siamo, che apparteniamo alla vita che stiamo vivendo e al nostro universo. così com’è.
La domanda che ci dobbiamo porre quindi è “Ci sentiamo a casa nella nostra essenza, nel nostro corpo, nel nostro cuore, nel nostro mondo?”. Più importante ancora “Cosa ci impedisce di sentirci a casa e sentirci al sicuro nel mondo?”
Avere o non avere questo senso di appartenenza condiziona il modo in cui viviamo la vita.
Ecco però come risponde A. Einstein
“Se decidiamo che l’universo è un posto ostile” e quindi non c’è del buono dentro ognuno di noi.
“Allora useremo la tecnologia, le scoperte scientifiche e le nostre risorse naturali per acquisire sicurezza e potere. Creeremo così, muri sempre più grandi per tener lontano il mondo ostile e pericoloso. Armi sempre più potenti per combattere coloro che reputiamo nemici”.
Continua “Ma se decidiamo che l’universo è un posto amichevole”, ossia c’è del buono in ognuno di noi “useremo la tecnologia, le scoperte scientifiche e le risorse naturali per creare strumenti e modelli per capirlo. Poiché potere e sicurezza arriveranno dalla comprensione di come l’universo funziona e dei motivi”.
Così se veramente abbiamo fiducia nella bontà intrinseca dell’universo e degli esseri umani non utilizzeremo le nostre risorse soltanto difenderci ed aggredire. Cercheremo di scoprire la nostra reale connessione, trovare la nostra vera casa e sentirci al sicuro nel mondo.