Quanto più il mondo esterno è incerto e potenzialmente minaccioso, tanto più importante diventa coltivare un senso di pace interiore, investire in noi stessi, nel cerchio delle amicizie e della comunità che ci circonda. Fondamentale in questi momenti diventa riflettere su cosa ci nutre? Cosa ci da un senso di protezione? Cosa ci da gioia? Non è facile ma di sicuro ciò di cui ci nutriamo ci ritorna, e questo vale sia per il nutrimento fisico che quello emotivo e spirituale. È essenziale stabilire un senso di connessione, parlare con le persone, ascoltarle. Conoscere meglio i colleghi, i vicini di casa, trovare un terreno comune. Possiamo iniziare a considerare le relazioni importanti e cosa potrebbe essere riparato o approfondito. Scegliere le cause che ci stanno a cuore e sostenerle, sia con un volontariato attivo che attraverso petizioni o donazioni. I soldi che inviamo potrebbero non fare molta differenza per il mondo, ma faranno sicuramente la differenza per noi. Quando penso alla vita dei miei genitori e dei miei nonni e al corso della storia, so che molte persone hanno vissuto in condizioni più difficili delle nostre e hanno lo stesso sperimentato momenti felici. Se potevano farlo loro, possiamo farlo anche noi. Dobbiamo iniziare a considerare che la maggior parte delle cose che succedono sono fuori dal nostro controllo. Praticare l’accettazione dell’incertezza ci aiuta ad essere più sereni. Cosa ci può aiutare a sperimentare un senso di pace? Possiamo partire proprio dal prenderci un bel respiro profondo e consapevole, cercando di mantenere l’espirazione più lunga. Sintonizzarci sulle sensazioni interne della respirazione, portare l’attenzione al corpo che respira, aiuta a calmare la mente e a sperimentare un senso di pace interiore. Poi possiamo guardarci attorno e vedere tutte le cose che non sono influenzate dagli eventi del mondo: alberi che in questa stagione si riempiono di colori fiammeggianti, uno stormo di uccelli in volo. Trascorrere del tempo con amici cari, figli o nipoti. Ascoltare la musica, ridere di cuore, dare o ricevere atti di gentilezza, vedere la gentilezza negli altri o visualizzare il nostro posto sicuro. Rivolgiamoci verso qualunque cosa sia per noi fonte di benessere, conforto e saggezza: fosse anche solo il semplice sapore di un frutto, l’abbraccio di un amico, lo sguardo impaziente negli occhi del nostro cane, il colore del tramonto, o un raggio di sole che fa capolino dalle nuvole . Può sembrare difficile da credere ma la mente è per sua natura in pace; la consapevolezza è come il cielo e tutto quello che l’attraversa è transitorio come il meteo. Ogni tanto possiamo rallentare. Quando ci fermiamo, coltiviamo cura e gentilezza verso noi stessi e troviamo la quiete al di sotto di tutti i pensieri, delle emozioni e della frenesia della nostra vita. Questa pace innata, infusa di cura e di amore, è la nostra vera casa, un rifugio affidabile e una fonte di forza in tutte le condizioni, incluso a volte un mondo inaffidabile e spaventoso. La nostra pratica potrà aiutare molte altre persone oltre a noi stessi, può propagarsi nel mondo e anche inconsapevolmente toccare molte altre vite. |
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